MAURO STACCIOLI – MONUMENTA. ARTE IN CANTIERE
20 settembre 2024 – 3 febbraio 2025
Castello Imperiale, Sant’Agata di Puglia – FG
‘Monumenta. Arte in cantiere’ presenta sei sculture monumentali provenienti da importanti collezioni pubbliche e fondazioni italiane in dialogo con alcuni monumenti in fase di restauro. A Bari Sei personaggi n.2 di Luciano Minguzzi, Colloquio col figlio di Giò Pomodoro e la preesistente Carboniera di Jannis Kounellis, a Canosa di Puglia Il Giovane cavaliere della pace di Venanzo Crocetti, a Galatone Donna di Costantino Nivola, al Castello Imperiale di Sant’Agata di Puglia Senza titolo (Ellisse verticale) di Mauro Staccioli.
Il progetto è stato fortemente voluto dal Segretariato regionale del Ministero della Cultura per la Puglia, diretto dall’architetto Maria Piccarreta, con il sostegno di Confindustria Bari-Bat e il contributo della Camera di Commercio di Bari, e la sponsorizzazione tecnica di ANCE Bari-Bat, ANCE Foggia e ANCE Lecce.
L’evento – che si avvale della direzione artistica di Roberto Begnini e della curatela di Roberta Semeraro – è organizzato dall’Associazione culturale RO.SA.M., per la valorizzazione dei cantieri di restauro dei monumenti pugliesi del Segretariato regionale del MiC per la Puglia.
MAURO STACCIOLI. L’INDICATORE
Inaugurazione sabato 7 settembre alle 18.00
Strada Statale 68, Località Spicchiaiola. Volterra
L’opera L’indicatore 2009, di Mauro Staccioli (acciaio corten, cm 1780×50), dopo un accurato restauro, viene oggi ricollocata sulla SS 68, località Spicchiaiola, grazie all’intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, della cui Collezione è entrata a far parte. Si ringrazia inoltre il Gruppo Granchi per il supporto tecnico, e l’Azienda Agricola Il Picchio di Bensi per la sua disponibilità.
Sabato 7 settembre alle ore 18,00 l’opera verrà presentata in loco con gli interventi del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Roberto Pepi e di Giulia Staccioli, Presidente dell’Archivio. Dalle 10,00 alle 19,00 il MAURO STACCIOLI MUSEO ARCHIVIO sarà aperto ad ingresso libero. È inoltre possibile percorrere l’itinerario delle altre nove sculture nel territorio intorno a Volterra.
Il luogo conosciuto dai volterrani con il termine “L’indicatore”, posto nei pressi della località di Spicchiaiola, è un punto panoramico che si incontra percorrendo la SRT 68 che collega Colle Val d’Elsa con Volterra, una spettacolare strada che si adagia sui crinali delle colline costeggiando la Val di Cecina e la Val d’Era e continuando giù fino al mare. Il luogo segna il punto di passaggio tra la provincia di Pisa e quella di Siena; non molto lontano si incontrano infatti i pochi resti di un’antica torre, indicatore visivo appunto del confine che nel Medioevo separava i territori di Volterra da quelli di San Gimignano: l’ormai perduta rocca con la torre di Montemiccioli che, oltre a svolgere le funzioni di dogana confinaria e di vedetta, proteggeva il territorio volterrano. L’alta stele di Staccioli si innalza come nuova vedetta, questa volta però non più a controllare e proteggere, ma a segnare un confine che deve essere superato […]. Qui la scultura si impone quale fulcro accentratore, segno di interscambio, perentoria affermazione di un confine da superare sempre, alla ricerca dell’altro, di una relazione con il mondo che questa terra, isolata e dura, deve ricercare. L’opera segna così l’inizio del percorso della mostra costringendoci a lanciare uno sguardo a Volterra che si staglia poco lontano sul suo monte. (Simona Santini in Mauro Staccioli. Volterra 1972-2009. Luoghi d’esperienza, Damiani, Bologna, 2009)
MAURO STACCIOLI. HYPERMAREMMA
Senza titolo – Prospettiva Cielo, 2004-2024
Inaugurazione sabato 6 luglio dalle 18,30
Località Giardino, Capalbio
in collaborazione con Archivio Mauro Staccioli, Galleria Il Ponte, Galleria d’Arte Niccoli
si ringraziano la famiglia d’Ascenzi e Maremmana Siderurgica
Sabato 6 luglio Hypermaremma presenta Mauro Staccioli. Senza titolo – Prospettiva Cielo, un’imponente installazione in acciaio cor-ten, realizzata da Mauro Staccioli nel 2004 per il Bodio Center di Milano, opera che sarebbe stata assolutamente penalizzata dalla riconfigurazione degli spazi esterni del Centro direzionale.
Hypermaremma, in sinergia con l’Archivio dell’artista, la Galleria Il Ponte di Firenze e la Galleria d’Arte Niccoli di Parma, rimette in luce questa ciclopica architettura, ospitandola nella “Valle d’Oro” in località Giardino (Capalbio), lungo l’asse ideale che collega il mare all’entroterra collinare della Maremma. I tre elementi piramidali, alti nove metri e disposti circolarmente in posizione equidistante, si stagliano sul paesaggio maremmano con la nettezza delle forme che contraddistinguono il lavoro di Mauro Staccioli, tutto imperniato sull’idea di arte come dispositivo di segnalazione sociale, politica e culturale.
Questo approccio politico costituisce il carattere fondamentale del lavoro di Staccioli, che ha fatto del dialogo con il territorio la ricerca di una vita. La fisicità di queste piramidi – molto “terrena” – viene qui ribaltata in chiave romantica: il titolo invita, infatti, lo spettatore a ripensare lo spazio spostando l’attenzione verso il cielo, direzione prospettica delle tre punte in cor-ten.
Hypermaremma alla sua nascita nel 2019, in occasione di La Città Sommersa, aveva già omaggiato Mauro Staccioli con la serie dei suoi Prismoidi che riconfiguravano lo spazio del Parco Archeologico dell’Antica Città di Cosa.
Hypermaremma ha l’obiettivo di valorizzare il territorio della bassa Maremma attraverso opere che esaltano porzioni di paesaggio come museo diffuso a cielo aperto. Le opere prodotte da Hypermaremma sono esclusivamente in luoghi senza vincoli territoriali o temporali, visitabili in ogni momento del giorno e della notte. Nell’approccio curatoriale di Hypermaremma sono fondamentali l’attivazione di sinergie e collaborazioni con la comunità e le maestranze locali e il dialogo tra luogo e intervento artistico: il paesaggio diventa parte integrante dell’opera e molto spesso del suo stesso significato. Una filosofia che è stata alla base dell’operato artistico di Mauro Staccioli.
MAURO STACCIOLI museo archivio
Inaugurazione museo archivio sabato 20 gennaio 2024. Ore 12.30
Oratorio del Crocifisso, via Franceschini, Volterra
Conferenza sabato 20 gennaio 2024. Ore 10.00
Centro congressi Fondazione CR Volterra
via Persio Flacco 2, Volterra
Introduction: Roberto Pepi, Presidente Fondazione CR Volterra.
Saluti istituzionali: Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, è stato invitato a portare il saluto; Giacomo Santi, Sindaco Comune di Volterra; Sergio Borghesi, Associazione Archivio Mauro Staccioli; Caterina Martinelli, direttrice museo archivio.
Intervengono: Tristan Weddigen, Direttore Bibliotheca Hertziana Istituto Max Planck per la storia dell’arte, Roma; Francesco Tedeschi, Prof. Ord. Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano; Alberto Fiz, curatore e giornalista; Francesca Pola, Prof. Ass. Università Vita-Salute San Raffaele, Milano.
Modera: Anna Mazzanti, Prof. Ass. Politecnico, Milano.
Sabato 20 gennaio 2023, inaugura a Volterra Mauro Staccioli museo archivio, che trova dimora permanente negli ambienti dell’Ex-Oratorio del Crocifisso, all’interno del complesso del Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena, messo a disposizione dalla Fondazione Cassa Risparmio di Volterra che ha promosso l’iniziativa.
Prende così forma il risultato degli ultimi quattro anni di lavoro dell’Associazione Archivio Mauro Staccioli e dell’imponente progetto di digitalizzazione effettuato dalla Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la Storia dell’Arte con sede a Roma, tramite il suo Digital Humanities Lab e la sua Fototeca.
Spiccano nella navata della chiesa circa quaranta maquettes, fra le molte realizzate negli anni da Staccioli per studio, verifica e presentazione delle sue sculture, ambientate all’interno di luoghi urbani o in contesti naturali, in cui una stringente proiezione architettonica si coniuga a una poetica visione utopica.
L’esposizione di questo nucleo di progetti plastici è affiancata da un touch screen interattivo appositamente progettato per risalire, attraverso documenti d’archivio, schizzi, disegni preparatori, fotomontaggi progettuali digitalizzati, alle grandi sculture realizzate dall’artista in Italia e all’estero.
Negli spazi dell’Oratorio, inoltre, trova nuova sede anche l’archivio cartaceo dell’artista, composto da appunti, disegni, progetti, documenti, fotografie e cataloghi che, grazie a questa nuova collocazione e al database realizzato dalla Bibliotheca Hertziana, permetterà agli studiosi un accesso più semplice ai documenti e la possibilità di approfondire gli studi sull’artista.
Come scrive Maria Laura Gelmini in Mauro Staccioli. All’origine del fare, «Mauro Staccioli lavora seguendo un procedimento peculiare che risponde all’esigenza fondante del suo pensiero: leggere il luogo alla luce della storia e lasciare un segno indicativo sulla scorta di questa lettura. Una scelta consapevole si va definendo nell’artista alla fine degli anni ’60: politicamente impegnato, sente l’arte come una risposta doverosa all’esserci, un lavoro partecipe del dibattito. La sua sensibilità all’ambiente storico-sociale emerge a Volterra nel 1972: il luogo, lo spazio urbano, l’edificio, la natura, hanno una propria storia, un proprio respiro, recano le impronte di vicende antiche o di situazioni socio-ambientali. Pochi anni dopo, Staccioli darà alla sua mostra nel castello di Vigevano (1977) il titolo emblematico di Lettura di un ambiente. L’artista ‘legge’ il sito prima di porvi un segno, commisurato non soltanto allo spazio, ma alla presenza dell’uomo. Un lavoro intenso e invisibile precede la scultura di Staccioli, perfetta sintesi poetica di ritmo e misura in relazione con il luogo. I materiali raccolti nello studio-archivio in 40 anni di lavoro, nel testimoniare un’attività intensa, offrono le chiavi di lettura del suo percorso ideativo. […] Un percorso intellettuale complesso, molto vicino a quello di un architetto: sin dal primo contatto con il luogo, la sua storia, le sue tracce, fissati in una campagna fotografica, annotati nei taccuini, documenti essenziali per le considerazioni d’impatto e le prime forme ideate in situ. A questo punto l’immaginazione dell’artista può librarsi a partire da un terreno progettuale ben definito, il più possibile fedele alla realtà storico-ambientale del luogo».
MAURO STACCIOLI: CEMENTING AN ARTISTIC LEGACY | MAURO STACCIOLI: CONSOLIDARE UN’EREDITÀ ARTISTICA
a cura di Marica Antonucci
19 ottobre 2023 – 19 gennaio 2024
Bibliotheca Hertziana –Max Planck Institute for Art History
Via Gregoriana 30, Roma
Orario da lunedì a venerdì, 9.00 – 19.00
Mercoledì 18 ottobre dalle 15.00 alle 18.00 workshop Scultura italiana dal dopoguerra agli anni Ottanta
La mostra Mauro Staccioli: Cementing a Legacy | Mauro Staccioli: Consolidare un’eredità artistica raccoglie più di trenta oggetti tratti dall’Archivio Mauro Staccioli e comprende fotografie, disegni, testi, maquettes, e alcune opere d’arte. Questi materiali inerenti alla pratica scultorea dell’artista italiano Mauro Staccioli (1937– 2018), di cui la maggior parte non è mai stata esposta al pubblico, fanno parte di un progetto più ampio di digitalizzazione effettuato dalla Bibliotheca Hertziana – Max Planck Institute per la Storia dell’Arte tramite il suo Digital Humanities Lab e la Fototeca dell’Istituto in collaborazione con l’Archivio Mauro Staccioli.
Attraverso una selezione di materiali originali la mostra offre uno sguardo nuovo all’evoluzione creativa dell’artista e alla ricezione del suo lavoro durante gli anni ‘70 e ‘80. È stato durante questo periodo che l’artista volterrano ha sviluppato le sue “sculture-intervento” – costruzioni provvisorie di cemento e ferro collocate in luoghi pubblici e intese a stimolare una riflessione critica sull’ambiente circostante.
Per questo progetto incentrato sull’attività di Staccioli durante il periodo 1969–1988 sono state digitalizzate 7423 unità archivistiche ed inventariati 158 opere, 152 eventi, 148 istituzioni, 86 luoghi, 43 parole chiave, 39 materiali plastici e pittorici usando vari identificatori del Getty Research Institute (AAT, ULAN) e della Biblioteca Nazionale Tedesca (GND). I dati dell’intero archivio sono stati strutturati utilizzando schemi e vocabolari controllati adottati come standard nei beni culturali e nella storia dell’arte. Ciò li rende universalmente interpretabili alla stessa maniera di altri open data della Bibliotheca Hertziana e del resto del mondo. È stata creata un’applicazione che consente di navigare la collezione digitalizzata impiegando tecnologie di archiviazione dei dati semantiche basate su una strutturazione dei dati in un grafo, e prevedendo nel suo design accorgimenti invisibili all’utente per facilitare la scoperta di contenuti nuovi durante la navigazione.
Questo percorso espositivo mette in evidenza non solo il contributo originale di Staccioli alla pratica scultorea della seconda metà del novecento, ma anche il ruolo cruciale degli archivi per incoraggiare nuove conoscenze e promuovere nuovi spunti di ricerca. In particolare, la mostra sottolinea l’importanza degli archivi per la diffusione e l’approfondimento della comprensione delle pratiche artistiche, concepite per la temporaneità come le “sculture-intervento” di Staccioli.
MAURO STACCIOLI. SAN GIOVANNI VALDARNO 1996-2023
a cura di Ilaria Bernardi
con il contributo scientifico di Caterina Martinelli
24 giugno – 17 settembre 2023
inaugurazione 24 giugno, ore 16.30
Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea
San Giovanni Valdarno – AR
Nel 1996 Mauro Staccioli installò cinque grandi ruote in cemento pieno (⌀300 cm e spessore 60 cm) a San Giovanni Valdarno in Corso Italia, fulcro della vita della comunità, come occasione per ripensare la storia attraverso la contemporaneità, marcando la direttrice dell’impianto urbano progettato da Arnolfo di Cambio. “Una scultura aperta, disseminata, eppure costruita, modellata per misurazioni di equilibri plastici e formali; per gradi di avvicinamento al contesto ambientale urbano, architettonico, ascoltandone le pulsioni umane, i suggerimenti morfologici, tattili, visivi”, scrisse l’artista in merito a quel suo intervento.
Nate per una collocazione temporanea, le cinque grandi ruote furono invece lasciate dall’artista al Comune nella prospettiva di trovare una nuova e definitiva ubicazione, ipotizzata dallo stesso Staccioli in numerosi progetti tra cui l’ultimo, presentato in occasione della mostra a Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea nel 2011, che prevedeva l’installazione dell’opera nello spazio che funge da cerniera tra uno degli stabilimenti dell’ex-Italsider, la zona industriale di S. Andrea e il nuovo accesso a nord della città.
Per volontà dell’Amministrazione Comunale, grazie alla definitiva donazione a San Giovanni Valdarno delle cinque grandi ruote da parte della figlia Giulia Staccioli e con il supporto dell’Archivio Mauro Staccioli, l’installazione verrà inaugurata nella collocazione definitiva, sabato 15 luglio alle ore 21, alla presenza del Sindaco Valentina Vadi e del presidente dell’Archivio Giulia Staccioli.
Per avvicinare la cittadinanza a questo importante evento, sabato 24 giugno alle ore 16.30 Casa Masaccio, diretta da Fausto Forte, presenterà la documentazione progettuale dell’opera del 1996 e la revisione del 2011 per la sua nuova collocazione. Sarà inoltre esposto un importante nucleo di opere utili ad approfondire la pratica di Staccioli: i lavori in cemento e ferro degli anni Settanta (Anticarro, 1971, Barriera, 1970/1992), nei quali acuminate punte e barre angolari in ferro inducono a una presa di coscienza critica rispetto al presente storico dei cosiddetti “anni di piombo”, nonché alcune opere in acciaio corten (La Boldria, 2009, Ellisse, 2005-2006, Triangolo dai lati curvi, 2010) che testimoniano la svolta intrapresa a partire dagli anni Ottanta verso una pratica ambientale funzionale a ‘scolpire i luoghi’, ponendo un segno plastico in rapporto dialettico con il luogo nel quale è inserita. Al piano superiore di Casa Masaccio, sarà altresì proiettato un video, realizzato da Francesco Castellani e dedicato alle grandi installazioni di Staccioli in Italia.
La mostra è accompagnata dal catalogo Mauro Staccioli. San Giovanni Valdarno 1996-2023, con testi di Ilaria Bernardi e Caterina Martinelli, in italiano e inglese, con immagini della mostra e dell’installazione scattate da OKNO Studio – Ela Bialkowska
pp. 64, 17×20 cm, Ed. Gli Ori, Pistoia 2023
MAURO STACCIOLI. SCULTURA COME PENSIERO CHE TRASFORMA
a cura di Francesca Pola
9 marzo – 4 maggio 2023
inaugurazione 9 marzo, ore 18.00
A arte Invernizzi, Via D. Scarlatti 12, Milano
La galleria A arte Invernizzi inaugura giovedì 9 marzo 2023 alle ore 18 una mostra personale di Mauro Staccioli, a distanza di dieci anni dalla sua ultima mostra personale nei medesimi spazi, e a cinque dalla scomparsa dell’artista.
L’esposizione presenta alcune sculture in vari materiali caratteristici del suo linguaggio scultoreo (come cemento, ferro, acciao corten) e una selezione di opere su carta che ne delineano le coordinate di relazione con i luoghi.
Il percorso espositivo prende avvio da un lavoro del 1976, in cemento e ferro, che si incontra entrando: un’opera emblematica della prima fase della sua attività, in cui la punta in ferro che fuoriesce dal cemento ha la duplice valenza di attrazione e repulsione: sono anni in cui Staccioli è tra i pionieri di una scultura che esce dagli spazi consueti del museo e della galleria per entrare a fare parte del tessuto urbano, del territorio, agendo con la propria presenza in un luogo, sia fisico, sia sociale.
Al piano superiore si trovano tre serie di lavori in acciaio corten: forme plastiche che richiamano celebri opere realizzate in spazi pubblici e in relazione al contesto, come le “scultura intervento” ideate per l’inaugurazione del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci e quella per il villaggio Olimpico di Seoul, costituite da un arco rovesciato, l’opera a mezzaluna concepita per il Fridericianum di Kassel nel 1988 e oggi riconfigurata su progetto dell’autore nelle collezioni Intesa Sanpaolo – Gallerie d’Italia di Milano, e infine l’ellisse che richiama l’intervento Primi passi realizzato a Volterra nel 2009.
Nell’ultima sala al piano superiore sono invece esposti i progetti in corten per il ciclo “Forme perdute”, forme a base circolare realizzate su grande scala per la sua mostra personale tenutasi nel 2012 negli spazi della galleria A arte Invernizzi e oggi esposte in permanenza al Museo d’Arte Contemporanea all’Aperto di Morterone, dove è visitabile anche Tondi, un’altra sua “scultura intervento” cui si legano alcuni dei disegni in mostra.
Al piano inferiore sono presentate sei sculture appartenenti al ciclo “Sbarra e cemento” progettate negli anni Settanta, che creano un dialogo inatteso con le colonne dello spazio espositivo. Questi lavori appartengono al periodo germinale del suo fare artistico e sono caratterizzati dalla stessa energia intrinseca, che si percepisce in tutte le opere di Staccioli su scala ambientale, che permette loro di entrare in relazione con lo spazio circostante. Con la loro fisicità materiale si inseriscono nell’ambiente dandogli una nuova prospettiva, e invitando lo spettatore ad attraversarlo in modo rinnovato e consapevole.
In occasione della mostra verrà pubblicata una monografia bilingue con un saggio di Francesca Pola e corredato da materiale iconografico e bibliografico che ripercorre il lavoro realizzato da Staccioli nel corso dei venticinque anni di collaborazione con A arte Invernizzi, sia presso la galleria che in spazi pubblici e privati.
il COMUNE DI VOLTERRA per MAURO STACCIOLI
Si è finalmente conclusa la campagna di revisione strutturale e di restauro delle sculture monumentali di Mauro Staccioli presenti sul territorio volterrano. L’importante intervento è stato finanziato con la somma di 10.000 euro, grazie alla sensibilità del sindaco Giacomo Santi, dell’assessore alla cultura Dario Danti e di tutta la giunta del Comune di Volterra.
Le opere sono visibili e ben segnalate anche grazie alla realizzazione di un’applicazione voluta dall’assessore all’istruzione e turismo Viola Luti. L’applicazione Esplora Staccioli può essere scaricata con il cellulare e consente di visitare tutte le sculture, scegliendo i percorsi più idonei alle proprie esigenze. Un viaggio che permetterà di entrare nel cuore della campagna volterrana per poterla apprezzare in tutta la sua bellezza godendo delle opere dell’artista.
BIBLIOTHECA HERTZIANA per MAURO STACCIOLI
Il progetto di ricerca condotto dalla Bibliotheca Hertziana e seguito da Caterina Martinelli presso l’Archivio Mauro Staccioli ha come obiettivo la digitalizzazione del materiale documentario ivi conservato. Selezionati gli anni dal 1971 al 1988, esso prevede la redazione di un inventario analitico della documentazione conservata presso l’archivio afferente alle opere realizzate in questo periodo. Tale lavoro permetterà allo studioso di esaminare nel dettaglio non soltanto le opere maggiormente note ma di leggere le connessioni e i rapporti con quelle meno conosciute e di poterle mettere a confronto in un’analisi più ampia e puntuale. A ciò si affianca la descrizione dettagliata dei materiali documentari fondamentali per la ricostruzione storico-artistica dell’opera e della dimensione situazionale in cui essa si inserisce. Questo inventario analitico ha infatti lo scopo di fornire allo studioso una documentazione approfondita che permetta di comprendere a fondo e dettagliatamente l’opera insieme al suo contesto storico e artistico. È prevista, infine, grazie allo studio del materiale documentario, l’identificazione e la catalogazione dei critici, dei galleristi, dei fornitori e più in generale di tutte le figure professionali o delle istituzioni che gravitarono intorno all’artista.
MAURO STACCIOLI. COMUNE di VOLTERRA
Convenzione con il Comune di Volterra per la verifica statica, il restauro, la manutenzione e la valorizzazione delle opere di Mauro Staccioli distribuite nel territorio.
Nel 2009 fu organizzata nel territorio di Volterra, in collaborazione con vari enti pubblici e privati, la mostra Luoghi di Esperienza 1972-2009, dell’artista di origini volterrane Mauro Staccioli. Una complessa esposizione composta da bozzetti, progetti, disegni, sculture, il cui cuore era una serie di installazioni site specific, progettate in connessione con il paesaggio dall’artista nella stessa Volterra e nei suoi dintorni.
Per volontà di Mauro Staccioli, del suo Archivio e dell’Associazione Fotoimmagine, in collaborazione con altri enti ed associazioni, queste sculture sono rimaste sul territorio, in accordo sia con i proprietari privati delle opere, che con quelli dei terreni in cui sono installate.
Tali monumenti, col tempo, sono divenuti uno dei simboli più apprezzati dell’arte contemporanea in Volterra e costituiscono importanti punti di attrazione per appassionati, turisti e curiosi, richiamando sul territorio, ogni anno, migliaia di persone che si muovono nelle nostre campagne.
In questi anni è stata l’Associazione Fotoimmagine ad occuparsi della manutenzione delle opere e della loro valorizzazione anche per mezzo di iniziative specifiche. Attualmente è stato siglato tra l’Archivio Mauro Staccioli e il Comune di Volterra un protocollo, in cui quest’ultimo si impegna, con un finanziamento di € 10.000,00 da concedere direttamente all’Archivio, a partecipare alla manutenzione, alla salvaguardia e alla valorizzazione delle opere di Mauro Staccioli distribuite nel paesaggio di Volterra. I lavori sono iniziati il 28 giugno 2022.
MAURO STACCIOLI / MAZZOLLA 2022
a cura di Sergio Borghesi
12 giugno – 18 settembre 2022
inaugurazione 12 giugno, ore 17.30
Mazzolla – Volterra (PI)
A cinquant’anni dalla mostra di Mauro Staccioli Sculture in Città, realizzata a Volterra, l’associazione Amici di Mazzolla, con il patrocinio del Comune di Volterra e la collaborazione dell’Archivio Mauro Staccioli, rende omaggio all’artista e amico con la rassegna di eventi Mauro Staccioli / Mazzolla 2022.
La rassegna, che si svolge nel borgo di Mazzolla, rientra nell’ambito di “Volterra Città Toscana della Cultura 2022”, iniziativa istituita dalla Regione Toscana.
“Spesso, maturando, ci si ricongiunge (e forse riconcilia) con le proprie radici, si ripercorrono i sentieri solcati durante l’infanzia e si riscopre quell’affetto profondo che ci lega alle nostre terre. Questo percorso lo ha compiuto anche Mauro Staccioli. Abbandonata Volterra per insegnare in Sardegna, è giunto poi a Milano, da dove è partito per “lasciare il suo segno” nel mondo. Dalla Corea all’Ecuador, dal Belgio al Giappone, dagli Stati Uniti alla Polonia, un costante e impetuoso viaggiare che lo ha, alla fine, riportato alle sue origini, alla campagna volterrana e a quel casolare che tanto ha amato e dal quale, la sera, al tramonto, contemplava la collina di fronte, quella su cui sorge il borgo di Mazzolla, che oggi gli dedica un sentito ricordo.
Questo profondo amore per la sua terra d’origine Staccioli lo aveva già manifestato nel 2009 quando ripercorse il territorio di Volterra rileggendone le caratteristiche naturali, artistiche e storiche e intrecciandole con i suoi personali ricordi, dando forma alla mostra Mauro Staccioli. Volterra 1972-2009 – Luoghi d’esperienza. Venti installazioni (alcune delle quali ancora visibili grazie all’impegno di alcuni cari amici) dislocate su un percorso di oltre 90 km che toccava anche Mazzolla, a testimonianza dell’affetto che legava l’artista a questo borgo. In quell’occasione Staccioli realizzò un arco, del prediletto colore rosso ossido, il cui titolo evocativo oggi appare ancora più significativo: Attraversando la storia. Un arco che evidenziava il muro medievale della Chiesa di San Lorenzo e nel contempo ne segnalava la possibile criticità se lasciato senza un adeguato sostegno.
A distanza di quasi tredici anni, l’associazione “Amici di Mazzolla” rende omaggio a un caro amico, che manca ogni giorno di più, ricostruendo e ricollocando l’arco a lato della chiesa e inaugurando la mostra Caro Mauro… che, con una puntuale selezione di opere, collocate tra il giardino e la tabaccaia di Villa Viti, tratteggia l’artista mostrando alcuni dei suoi più celebri segni.”
Simona Santini
MAURO STACCIOLI [re]action
a cura di Lorenzo Respi
30 ottobre 2021 – 30 gennaio 2022
Castello Campori, Soliera (MO)
Curato da Lorenzo Respi, il progetto prevede l’allestimento della mostra Mauro Staccioli. [re]action, dal 30 ottobre 2021 al 30 gennaio 2022, al piano nobile e nel cortile del Castello Campori, e la contestuale installazione nel centro storico dell’opera monumentale denominata Portale, che rimarrà in comodato d’uso gratuito al Comune di Soliera fino alla primavera 2024, diventando parte integrante del contesto urbano.
L’esposizione, promossa dal Comune di Soliera e dalla Fondazione Campori, con il patrocinio oneroso della Regione Emilia Romagna, è prodotta da All Around Art in collaborazione con l’Associazione Archivio Mauro Staccioli di Volterra.
Il Portale di Staccioli, installato in via P. Nenni a Soliera dopo la permanenza a Volterra, Bruxelles e alle Terme di Caracalla, è un arco triangolare monumentale che con il suo profilo netto segna e segnala idealmente il contesto urbano in cui viene installato. La scultura ambientale si pone in stretta relazione non solo con lo spazio fisico ma anche con le persone che lo abitano e lo vivono quotidianamente, fino a diventare parte integrante della vita della collettività.
ESPLORA STACCIOLI
WebApp per promuovere il territorio volterrano attraverso un itinerario che abbia come tappe le opere di Mauro Staccioli.
servizio ideato e finanziato dal Comune di Volterra con il contributo della Camera di Commercio di Pisa e realizzato da Softhrod Srl.
Nasce la app “Esplora Staccioli”, con l’obiettivo di incentivare il turismo e far conoscere in maniera ancor più incisiva i capolavori di Mauro Staccioli. La app si presenta come una moderna progressive web app fruibile attraverso un comune browser e disponibile in italiano e in inglese. Consente al turista di avere uno strumento che permette di seguire l’itinerario delle sculture, mappate e georeferenziate, di Mauro Staccioli, da Volterra a Pomarrance, ricevendo informazioni sulle opere, sul paesaggio attraversato, oltre a indicazioni turistiche sulle strutture ricettive.
© Softhrod.
DIGITAL FOR MAURO STACCIOLI
Mostra digitale del progetto vincitore di “Toscanaincontemporanea 2020”
a cura di Ilaria Bernardi
dal 30 novembre 2020
L’Associazione Archivio Mauro Staccioli è lieta di presentare Digital for Mauro Staccioli, progetto a cura di Ilaria Bernardi, vincitore del bando “Toscanaincontemporanea 2020” promosso dalla Regione Toscana e attuato dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato.
Teso a conferire un taglio più contemporaneo all’archivio, attivandolo e proiettandolo nel futuro, Digital for Mauro Staccioli si è sviluppato in tre differenti direzioni.
Innanzitutto, ha dato la possibilità di effettuare il primo riordino dell’Archivio di Staccioli e di inventariare i relativi documenti che saranno in futuro digitalizzati dalla Bibliotheca Hertziana, nonché di pubblicare online tale inventario sul sito dell’Associazione, mettendolo così a disposizione di studiosi e appassionati.
Allo scopo di favorire la conoscenza dell’artista soprattutto da parte delle generazioni più giovani, più inclini alle ricerche online, è stato altresì implementato il suo sito web e sono stati creati account dell’Associazione sui maggiori social networks (Instagram e Facebook).
Infine, per proiettare l’archivio nel futuro, è stata realizzata una mostra online che include opere commissionate ad artisti di generazioni successive rispetto a quella di Staccioli, concepite esclusivamente per la fruizione digitale, così da riflettere, utilizzare e portare in luce le peculiarità di tale dimensione in relazione alla nostra percezione; percezione che costituisce altresì un tema cardine della ricerca dello stesso Staccioli. La mostra, permanente e visibile nella nuova sezione del sito “Artists for Staccioli”, include dieci opere dei seguenti artisti toscani, di nascita oppure di adozione: Massimo Bartolini, Francesco Carone, Loris Cecchini, Vittorio Corsini, Daniela De Lorenzo, Flavio Favelli, Giovanni Ozzola, Paolo Parisi, Luigi Presicce, Enrico Vezzi. Le loro opere sono inoltre poste in relazione, per affinità di forma, tema o significato, a sculture di Staccioli attraverso documenti fotografici conservati nell’Archivio Staccioli e inclusi nella mostra.
Invitare artisti di generazioni successive rispetto a quella di Staccioli a concepire un’opera in suo omaggio, significa incentivare una rilettura del suo operato, renderlo generativo, dargli nuova vita, facendolo divenire input per una nuova creazione.
© Antonio Renda, Catanzaro.
SONY WORLD PHOTOGRAPHY AWARDS 2020
Rosaria Sabrina Pantano
Emotional Geography
Rosaria Sabrina Pantano ha vinto la Open competition del Sony World Photography Awards 2020, nella categoria Architecture, con Emotional Geography,
la fotografia in bianco nero della Piramide – 38° parallelo a Motta d’Affermo, Messina.