Il Shin Building ’91, 1991
ferro e cemento rosso, 1900x2900x120 cm
Seoul, Corea
“Forse il mio modo di pensare la scultura in rapporto alla vita della città, all’architettura – nonostante alcuni interventi provocatori – ha ascendenti classici: cerco un rapporto di interazione, un rapporto che è molto difficile da ottenere nelle condizioni attuali. Gli artisti sono sempre chiamati ad intervenire dopo che l’opera degli architetti è finita. […] Sono veramente pochi i casi in cui gli scultori vengono chiamati, se non all’inizio della costruzione di un’architettura, come sarebbe giusto, almeno durante i lavori, come è accaduto a me in questa circostanza della scultura per l’Il-Shin Building di Seul. Per uno scultore contemporaneo è molto importante avere un rapporto attivo, dialogante, critico con l’architettura. Con il mio lavoro cerco di agire coinvolgendo ciò che sta attorno ad esso per cui non è possibile separare la scultura dal suo contesto.”
K. Seung-Duk, Artist of Sculpture: Mauro Staccioli, intervista, in Space, n. 291, Seul, dicembre 1991, pp. 61-75.