Prato ’88, 1988

ferrocemento, 900x2900x100 cm
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, Italia

“Due principi – o due momenti – in netto contrasto tra loro: quelli dell’equilibrio e del disequilibrio, della simmetria e dell’asimmetrico, della staticità e della dinamica – sono alla base di molte operazioni di Mauro Staccioli; e credo che soltanto chi abbia il coraggio di estendere questo concetto e insieme questa bipolarità – materiale ma anche mentale – a tutta una particolare concezione del mondo, propria dell’epoca in cui viviamo, riuscirà a valutarne nel senso giusto l’importanza.
[…]è sempre il dubbio, l’inquietudine, l’azzardo a un fungere da “basso continuo” per quelle creazioni: che vivono quasi sempre, non come presenze isolate, fuori da ogni contesto, soddisfatte in una loro conchiusa realtà, ma che esistono e si esprimono soltanto nel confronto e nella dialettica con un ambiente, con un territorio, con una situazione di cui mirano a contrappuntare gli aspetti, di cui intendono resultare […] le testimonianze sollecitatrici e spesso ammonitrici.

Gillo Dorfles, Mauro Staccioli: l’equilibrio sospeso, in: Staccioli, Maestri contemporanei, Vanessa, Milano 1986

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