Mantova ‘78, 1978

Legno e vernice, 2x37x8,1 cm
Archivio Museo Mauro Staccioli, Volterra

Alla fine dei Settanta, nella coscienza pubblica il valore dell’intervento scultoreo nel tessuto urbano si va pienamente affermando; così in occasione del Festival Nazionale dell’Unità del 1978 a Mantova, agli artisti invitati dalla direzione nazionale del partito comunista, si chiede il compito di proporre letture ed impieghi degli spazi della città. Staccioli identifica lo spazio antistante la Rotonda di San Lorenzo quale luogo più evocativo per realizzare il suo intervento. Realizza così tre cunei in cemento che stridono in contrasto con il rosso caldo dei mattoni medievali e, al tempo stesso, si impongono con la loro presenza deviando il percorso abituale, sia visivo che fisico, verso il monumento mantovano. Qui il senso di barriera perde il senso di pericolo delle punte acuminate ma mantiene, comunque, l’aggressività di un ostacolo forte per la fruizione di uno spazio storicamente assai connotato. Nuova attitudine, questa, che troverà piena compiutezza di realizzazione nel Muro della Biennale di Venezia del 1978.

“Tre cunei di cemento “filtrano” il passaggio verso il monumento storico medioevale. Tre corpi estranei, duri, di materiale stridente rispetto al colore caldo, patinato dal tempo, dei mattoni; costringono al presente, suscitano interrogativi, rendono problematica la lettura del luogo. Due “bellezze” formali, lontane e vicine…”

Mauro Staccioli. All’origine del fare, Corraini, 2008 (testi di Gillo Dorfles, Maria Laura Gelmini, Marco Bazzini, Luca Massimo Barbero)

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© Enrico Fontolan, Bibliotheca Hertziana – Max Planck Insitute, Roma. Courtesy Archivio Mauro Staccioli.
L’Archivio Mauro Staccioli ha collaborato con la Bibliotheca Hertziana – Max Planck Institute di Roma per la digitalizzazione dell’intero corpus documentario afferente ai lavori realizzati o ipotizzati dall’artista, dall’inizio della carriera fino al 1988. Si ringrazia il fotografo Enrico Fontolan, il Digital Humanities Lab e il Fondo Fotografico della Bibliotheca Hertziana per l’enorme lavoro svolto. Tutto il materiale è consultabile online cliccando qui.

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