Luigi Presicce
Ritratto di un cerchio dal vero,
performance per bagnanti occasionali. Litoranea Porto Cesareo., 2020
Video girato da Grazia Amelia Bellitta
Video, sonoro, 2’44’’
© Luigi Presicce
Luigi Presicce realizza performance in cui è costante il riferimento alla cultura e all’iconografia popolare e rituale, le quali mirano ad andare oltre la dimensione teatrale proponendo tableaux vivants fatti di pitture o sculture ‘viventi’, poste in dialogo con simbologie legate all’esoterismo e alla massoneria.
Il video Ritratto di un cerchio dal vero riproduce l’omonima performance ispirata a Staccioli; ossia a una forma ricorrente nel suo lavoro (il cerchio) e alla sua concezione della natura come elemento da ‘disegnare dal vero’ mediante i segni tracciati nel paesaggio dalle sue sculture.
Sulla chiglia di uno yacht sbattuto in secca da una mareggiata, il Maestro disegna dal vero, con il compasso, il cerchio in legno mostratogli dal personaggio alla sua destra. Quel cerchio è simbolo della perfezione, ma è anche origine di ogni volto umano parimenti disegnabile dal vero, nonché esemplificazione della tradizione italiana del disegno.
Come Staccioli ha cercato di dominare la forza della natura integrandovi le sue sculture, così i due personaggi del video di Presicce sembrano dominare la forza dell’acqua camminandoci sopra.
“La performance Ritratto di un cerchio dal vero nasce da una forte ispirazione all’opera di Mauro Staccioli. La natura, con la sua perfezione, e il mondo fenomenico, sono rappresentati da un cerchio, questo cerchio è sia il mondo che l’origine di tutti i volti. Ogni mano di fanciullo segna un cerchio sul foglio e al centro di esso vi pone due occhi, un naso e una bocca. Sul carattere esoterico di questa figura geometrica non mi sento di aggiungere nessuna parola in più a quello che già esiste. Ciò che invece mi attrae é proprio quella messa in opera di una tradizione classica del disegno dal vero, ossia il maestro nelle arti che disegna il modello dal vero. In questa pratica, più accademica che no, l’aspetto gustosamente intimo e indagatore viene inscenato da un mastro esecutore che ritrae, dalle mani di un ‘sostegno’ umano che sembra uscito direttamente da I racconti di Canterbury, un cerchio di legno. Non stiamo però parlando di una ‘performance’ da instagram, in cui qualcuno con quell’accelerazione odiosa crea un ritratto super somigliante e completamente inutile alla Storia; e neanche si tratta di un gesto ‘atletico’ come quello di Giotto che a mano nuda riusciva a tracciare un cerchio perfetto. Qui il mastro, più vicino al Maestro della tradizione massonica che altro, si dedica, come vuole il mestiere di costruttore a ritrarre il cerchio con un grosso compasso. Tale gesto, meccanico, ma virile nella sua bellezza analogica, si pone, anzi contrappone, al supporto sul quale si genera: la chiglia di una barca, uno yacht per la precisione, sradicato dai suoi ormeggi e sbattuto in secca dalla forza di una mareggiata. Torna qui la natura (tema caro al nostro Staccioli) come forza creatrice, ma anche distruttrice. Forza naturale, quella dell’acqua, che i due protagonisti dominano quasi camminandoci sopra tramite una struttura sommersa che li eleva e li fa galleggiare sui piedi. Degni di un miracolo i due attori partecipano a un altro atto di fede che é quello della creazione aulica della perfezione, il ritratto di un cerchio” (Luigi Presicce)
Luigi Presicce (Porto Cesareo, Lecce, 1976), vive e lavora a Firenze.
Oltre a realizzare performance per importanti spazi espositivi in Italia e all’estero, nel 2008, a Milano, ha fondato (con Luca Francesconi e Valentina Suma) “Brownmagazine” e in seguito “Brown Project Space”, per il quale cura la programmazione. Nel 2011 con Giusy Checola e Salvatore Baldi ha fondato a Lecce “Archiviazioni (esercizi di indagine e discussione sul sud contemporaneo)”. Dal 2010 è coinvolto nel progetto “Lu Cafausu” con il quale è stato invitato da AND AND AND a dOCUMENTA13, Kassel. Dal 2016 è membro fondatore della Fondazione Lac o le Mon, San Cesario di Lecce. Con Francesco Lauretta dal 2017 fa parte della Scuola di Santa Rosa, una libera scuola di disegno basata a Firenze e New York. Ha ideato e curato nel 2018 e 2019, “Simposio di pittura”, presso la Fondazione Lac o le Mon, una residenza/piattaforma centrata sulla pittura italiana degli ultimi 30 anni. Ha curato nel 2018 “Extemporanea-play”, presso Trebisonda Spazio per l’Arte Contemporanea, Perugia e “Forme uniche nella continuità dello spazio”, presso Rizzuto Gallery, Palermo, nel 2019 “Facciatosta Records, di Enne Boi” presso Toast project space, Firenze.
Sito web: www.luigipresicce.tumblr.com
in colloquio con Mauro Staccioli, Roma, 2011.
Foto di S. D’Exéa