Lapiz Building ’03, 2003
acciaio inox, 650×50 cm
Lapiz Building, La Jolla, California
“L’impatto ambientale sulla scultura in città è determinato principalmente da: interferenze volumetriche, materiali dominanti (particolari, contrasti); segni cromatici quali i colori dei materiali (laterizi, bitume, vetro etc.) o delle vernici; immagini fisse o in movimento (schermi, insegne luminose, tabelloni); movimento di persone e cose (i vari mezzi di trasporto). A questi si aggiungano: la luce, elemento ‘classico’ di interrelazione tra scultura e ambiente, che viene considerata nel suo aspetto dominante (forte, debole, fissa, penombra, buio) e il suono, componente meno considerato ma altrettanto significativo fatto di rumori urbani, (motori, cantieri, ambulanze, campane) o di silenzio.
La scelta del materiale instaura un rapporto semantico con questi fattori e deve avere resistenza e forza visiva. Nella città e negli spazi esterni l’interrelazione è determinante. Le morfologie si sommano tra storia e contemporaneità, producono un terreno motivazionale sul quale si configura l’idea possibile, la soluzione formale. L’opera sarà la risultante dell’esperienza di relazione compiuta nel sito, in quel sito. Le tracce diventano il parlato storico, lo spessore del materiale sul quale e col quale la scultura si realizza.”
M. Staccioli, Atti del Premio di Architettura Ernesto Lusana, II edizione, catalogo, Latina, 2002.