Enrico Vezzi

Un nuovo inizio, 2020
Video smartphone HD, 2’16’’
© Enrico Vezzi
L’artista ringrazia lo Studio Archivio Mauro Staccioli e la Galleria Il Ponte per la concessione degli spazi, i materiali originali forniti e per il contributo dato alla realizzazione dell’opera

Enrico Vezzi sempre concepisce le sue opere come traccia di un tentativo di relazione tra la memoria storica e i luoghi a questa connessi.
In vista di Digital for Mauro Staccioli, ha sentito perciò l’esigenza di visitare la casa-studio di Staccioli, per poi decidere di elaborare un’opera video quale ideale traccia dell’incontro avvenuto tra il suo mondo e quello di Staccioli.
Il video ha un precedente: prima di lasciare il proprio studio, nel giorno antecedente al lockdown, Vezzi aveva girato un video che riprendeva in soggettiva il suo percorso dall’ingresso fino ad una sua opera mai esposta: dall’interno della prima borsa scolastica di sua figlia, rovesciata a terra, centinaia di pietre/asteroidi fuoriuscivano a invadere lo spazio.
Per Digital for Mauro Staccioli trasla quel video e quell’opera dal suo studio a quello di Staccioli, andando a modificare quest’ultima: sostituisce la borsa della figlia con una borsa che Staccioli era solito usare durante i suoi viaggi.
Virato in bianco e nero, il video Un nuovo inizio, si astrae dal contingente, per proiettarsi in un presente assoluto dove Vezzi vede lo studio di Staccioli come se fosse il proprio, per poi tornare a vedere il proprio studio con occhi nuovi.

“Il video desidera agire su differenti piani. Sul piano collettivo, per stimolare le persone a domandarsi dove sia quel luogo e un giorno magari tentare di raggiungerlo e, allo stesso tempo, per dare una visione inedita di Staccioli e del suo lavoro attraverso uno svelamento di intimità…sul piano mio personale, per avere l’opportunità di confrontare attivamente la mia pratica con questo artista, di cui conoscevo certe gesta ma non bene certe sensibilità e derivazioni politico sociali…..per finire, sul piano personale, di chi lì mi ha accolto, per tentare di rinnovare, anche solo temporaneamente, il loro sguardo su quel luogo, sul lavoro di Mauro e sulla propria vita attraverso un momentaneo sfasamento….L’ho immaginato ritornare a casa…un giorno come tanti, da uno dei suoi tanti viaggi. Quel giorno però era diverso…non era il Mondo ad accogliere il suo cosmo ma era il Cosmo a voler essere accolto nel suo mondo. Era come un nuovo inizio” (Enrico Vezzi)


Enrico Vezzi è nato nel 1979 a San Miniato (Pisa), dove vive e lavora.
Il suo lavoro è stato protagonista di progetti collettivi e personali in spazi istituzionali in Italia e all’estero, tra cui ricordiamo: Estuario project space, Prato (2019); Srisa Gallery, Firenze (2018); Palazzo Grassi, Venezia (2017); Meštrovićev paviljon, Zagabria (2017); Centrale Fies, Trento (2016); Gallerie SeeStudio, Paris (2015); DC, Pordenone (2013); Parco della Musica, Roma (2013); Fondazione March, Padova, (2012); Museo di Villa Croce, Genova (2012); CCCStrozzina, Firenze (2009); Galleria Riccardo Crespi, Milano (2008); Galleria Vianuova, Firenze (2008); Padiglione Italia, Venezia (2004).
In parallelo alla sua attività espositiva ha condotto laboratori, lezioni e conferenze in collaborazione con: AAA di Bruxelles, Radar di Loughbourough, Fabrica de Pensule di Cluj-Napoca, Careof di Milano, Bevilacqua La Masa di Venezia, Fondazione Fotografia di Modena, Neon Campobase di Bologna, Museo MIC di Faenza, Museo Villa Croce di Genova.
Dal 2008 è parte attiva del collettivo di Base/Progetti per l’arte di Firenze.




in colloquio con Mauro Staccioli, Quito ’98, Quito, Ecuador, 1998

Mauro Staccioli, Quito 1998


Toscanaincontemporanea 2020 Artists for Staccioli

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