Ceppo, 1993
A. legno e vernice, 11,2×53,3×29,7 cm
B. legno e vernice, 37,5×50,2×70,2 cm
C. legno, sabbia e vernice, 34×54,6×33,5 cm
Archivio Museo Mauro Staccioli, Volterra
Nel 1995 Staccioli partecipa al “Concorso Nazionale per opere d’arte” da destinarsi al nuovo Palazzo di Giustizia di Padova. Lo scultore, viste l’architettura e la funzione del luogo, pensa ad una forma monolitica nell’emiciclo del giardino interno e una sfera da collocarsi nell’edificio che sottolineino significato e funzione del posto. Le due forme sono dettate dalla lettura visiva dell’architettura che, con i suoi numerosi archi e rampe, è fortemente caratterizzata dal ricorrere di elementi curvi. Nel cortile inoltre, ai due estremi della mezza luna, prevede l’inserimento di una Quercia piramidale e una Lagerstroemia che segnino così il passaggio delle stagioni e misurino il rapporto tra arte e natura. La scultura, in equilibrio instabile, intende inoltre richiamare la costante precarietà tra l’essere e la ragione. Per il giardino esterno, spazio aperto alla città, Staccioli richiama gli elementi costitutivi del giardino interno capovolgendo però la scultura, collocata in diagonale in modo da orientare i percorsi. Il progetto prende il nome “Ceppo” in relazione alla scelta del materiale: il Ceppo di Iseo.
© Enrico Fontolan, Bibliotheca Hertziana – Max Planck Insitute, Roma. Courtesy Archivio Mauro Staccioli.