Muro, 1978

cemento 800x800x120 cm
Dalla natura all’arte, dall’arte alla natura. Natura praticata. Ambiente/Intervento
XXXVIII Biennale Internazionale d’arte, Venezia, 1978

“A Venezia in occasione della XXXVIII Biennale quando, dopo alcune ipotesi che prevedevano il posizionamento di simili forme triangolari, Staccioli arriverà a definire una struttura che porterà alle estreme conseguenze questa idea di ostruzione del passaggio. L’intervento scultoreo realizzato per Venezia materializza un’idea, dà forma al pensiero che è il tema della rassegna: Dalla Natura all’Arte, dall’Arte alla natura. La sezione italiana sviluppa il tema in tre sezioni; Staccioli viene invitato a lavorare nella sezione Natura praticata. Per lui praticare la natura è il fondamento del lavoro, la condizione essenziale per realizzarlo. Ma per praticare la natura è necessario cambiare il punto di vista, “deviare dal sentiero” per approfondire gli aspetti nascosti. L’artista costruisce un muro di 64 metri quadrati in mattoni e cemento, che blocca il viale d’ingresso ai Giardini. Un muro nel quale «l’uso dei materiali semplici esalta l’edificazione, il senso del lavoro manuale, connotato precipuo della scultura», che si impone con la sua robusta mole e costringe a «compiere la fatica necessaria al superamento di un ostacolo per godere della fruizione dell’oggetto d’interesse ludico-culturale: la celebrazione dell’evento artistico». Dall’altra parte impedisce l’uscita e la prospettiva verso la laguna.
Il muro diventa ben presto l’immagine simbolo della chiacchierata edizione del 1978.”

Simona Santini, Mauro Staccioli. Gli anni di cemento 1968-1982, Edizioni Il Ponte, Firenze 2012, p.225

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